Come possiamo rimanere senza soldi

da | Mag 17, 2021 | I miei articoli, Zaghini Futuro Protetto | 0 commenti


Da quando ho iniziato la mia attività di assicuratore, nel lontano 1993, il mio scopo principale è aiutare le famiglie a comprendere come possiamo rimanere senza soldi. Ciò che desidero maggiormente è aiutarle a proteggere il loro reddito dagli imprevisti, per garantire un futuro sereno e certo a se stesse e ai loro figli.

Se mi segui da un po’ su Facebook e su Instagram, sai che parlo spesso della mappa dei rischi e dell’importanza di identificare e trasferire ad altri i rischi più importanti. Mi riferisco a quei rischi che, se dovessero trasformarsi in danni, avrebbero un impatto economico talmente elevato che, difficilmente, una famiglia riuscirebbe a sostenerlo con le proprie forze, senza subire gravi conseguenze per il futuro di tutti i suoi componenti, in particolare quello dei figli, soprattutto se sono piccoli.

I rischi della persona

Uno dei motivi per cui possiamo rimanere senza soldi è perché non siamo più in grado di produrre reddito a causa di una malattia o di un infortunio gravi.

Quasi sempre, in caso di invalidità, puoi contare sull’aiuto dello Stato, ma ci sarebbe comunque differenza tra le tue entrate mensili prima e dopo l’evento che ti ha portato a perdere la capacità di lavorare. Inoltre, a
fronte di una invalidità davvero grave, potresti addirittura aver bisogno di maggiori risorse economiche per far fronte alla tua nuova condizione.

Conoscere la differenza, in termini di entrate, che verrebbe a crearsi tra il tuo reddito e il sostegno dello Stato e valutare il maggior costo che potresti dover sostenere per garantirti una buona qualità della vita, ti permette di fare una pianificazione finanziaria e assicurativa che tengano conto anche dell’eventualità di un infortunio o di una malattia invalidanti, così da essere sempre in grado di far fronte alle esigenze economiche tue e della tua famiglia.

Nel malaugurato caso in cui, a causa di quell’evento tu perdessi addirittura la vita, le conseguenze per la tua famiglia, sul piano economico, sarebbero ancora diverse, perché diversi sono i sostegni dello Stato su cui è possibile fare affidamento.

Intanto devono sussistere le condizioni perché lo Stato riconosca un sostegno alla tua famiglia.
Ad esempio devi sapere che l’INPS riconosce la pensione ai superstiti solo se hai maturato almeno 260 settimane di anzianità contributiva (pari a 5 anni), di cui 156 (3 anni) negli ultimi 5 anni, oppure se hai 15 anni di anzianità contributiva. Devi anche sapere che al coniuge superstite, in assenza di figli, spetta solo il 60% della pensione che sarebbe spettata a te al momento del decesso.

Se hai dei bambini piccoli e l’altro genitore avesse scelto di rinunciare a lavorare per un determinato periodo, i risparmi accumulati potrebbero non bastargli per il tempo necessario a riorganizzarsi la vita e essere nuovamente in grado di far fronte agli impegni che avete preso insieme.

Ad esempio chi ti sopravvive potrebbe non essere in grado di continuare a pagare le rate del muto che avete stipulato per acquistare la vostra casa. E anche raggiungere gli obiettivi che vi eravate prefissati per i vostri figli, come garantirgli un’istruzione di livello elevato e aiutarli a rendersi economicamente indipendenti, potrebbero diventare obiettivi non più raggiungibili, senza il tuo contributo e senza un sostegno adeguato.

C’è anche un altro rischio a causa del quale possiamo rimanere senza soldi e su cui dobbiamo riflettere fin da giovani: il rischio longevità, ossia la possibilità di sopravvivere al nostro patrimonio.

In Italia abbiamo un’aspettativa di vita alla nascita che è di almeno 82 anni (purtroppo la pandemia l’ha ridotta di più di un anno) e, per come si stanno mettendo le cose, è sempre meno probabile che otterremo una pensione adeguata alle esigenze di quella che sarà la nostra quarta età: un’età in cui, presumibilmente, avremo sempre più bisogno di assistenza col passare degli anni e in cui, altrettanto presumibilmente, potremmo ritrovarci ad essere più soli.

Certo, se dovessimo trovarci in una condizione di non autosufficienza e non dovessimo disporre di un patrimonio e di una pensione adeguati, potremmo sempre beneficiare del contributo dello Stato, ma sarà sufficiente a garantirci i costi dell’assistenza di cui avremo bisogno oppure saranno i nostri figli a doversi fare carico di noi e della nostra assistenza?

Come sicuramente sai, i figli sono obbligati per legge a provvedere ai genitori, quando questi non sono in grado di provvedere a se stessi, esattamente come noi genitori siamo obbligati per legge a provvedere ai nostri figli finché non sono in grado di mantenersi o quando necessitano di assistenza. Ma sai anche quanti figli si sono già indebitati, in modo anche molto pesante, per prendersi cura dei genitori non più autosufficienti? Per non parlare di quanti hanno dovuto rinunciare a lavorare perché non si potevano permettere di pagare un’assistenza adeguata e hanno dovuto scegliere di prendersi cura personalmente del padre o della madre.

I rischi del patrimonio

Un’altra area di rischio per cui possiamo rimanere senza soldi e che è bene delegare ad una compagnia di assicurazioni, riguarda il rischio di perdere il patrimonio immobiliare.

Quando acquistiamo casa con un mutuo, la banca ci obbliga ad assicurarla per incendio e scoppio. In questo modo si garantisce di recuperare il capitale anche se uno di questi due fenomeni dovesse danneggiare l’immobile prima dell’estinzione del mutuo. Tutelando se stessa, la banca tutela anche noi dal rischio di trovarci a pagare un mutuo per un immobile inutilizzabile.

Ma cosa accadrebbe se a distruggere la nostra casa fosse un altro evento per cui non siamo assicurati? Ad esempio un terremoto o un altro dei tanti eventi naturali che ultimamente si sono abbattuti sull’Italia? In assenza di un’assicurazione per gli eventi catastrofali, ci ritroveremmo con una casa che non esiste più o che è comunque danneggiata in modo grave, e con un mutuo da pagare!

Affrontare una situazione del genere, magari con dei bambini piccoli e con un reddito che era appena sufficiente a pagare la rata del mutuo e a far fronte alle esigenze familiari più importanti, sarebbe davvero pesante e diventerebbe oltremodo difficile se, oltre a pagare il mutuo per la casa danneggiata al punto da essere inutilizzabile, tu ti trovassi a pagare anche un affitto.

Ci penserà lo Stato? Forse sì! Intanto però sono ancora tanti i terremotati degli ultimi anni che ancora non hanno potuto tornare ad abitare nella loro casa o in una nuova casa, aspettando lo Stato. Al contrario, chi si era assicurato anche contro questi rischi, vedi ad esempio le imprese dell’Emilia Romagna, ha potuto tornare alla vita di prima in tempi piuttosto brevi.

Rischi da responsabilità civile

C’è un altro modo in cui possiamo rimanere senza soldi: il rischio di dover risarcire i danni che causiamo a terzi con il nostro comportamento o con ciò che possediamo (rischio da responsabilità civile per danni a terzi).

Prova ad immaginare te e la tua famiglia a casa da amici. Il tuo amico ha appena comprato un televisore di ultima generazione e ti ha chiesto una mano ad installarlo, prima di andare a cena. I tuoi bambini sono piccoli e vivaci; nonostante voi siate genitori molto accorti, per un attimo sfuggono al controllo della mamma e uno di loro, mentre gioca col fratello, va a schiantarsi proprio sul televisore nuovo, facendolo cadere rovinosamente.

Il televisore è andato! Chi paga il danno? Ovviamente tu!

Ora, per quanto possa essere un danno consistente, è comunque un danno che, in qualche modo, puoi essere in grado di sopportare con le tue forze. Ma che succede se tu o un tuo familiare provocate, con il vostro comportamento, un danno più grave?

Mi viene in mente quel bambino che anni fa, mentre andava in bicicletta, urtò una signora di una certa età, facendola cadere. La signora riportò un trauma che le causò un’invalidità grave, a seguito della quale morì.

Ovviamente i familiari chiesero i danni ai genitori del bambino.

Un altro esempio di danno da responsabilità civile? Tempo fa un albero di grosse dimensioni è caduto sopra ad un’auto con tre persone a bordo. Fortunatamente l’auto ha retto l’urto e gli occupanti ne sono usciti incolumi. Ma quale sarebbe stato il danno che il proprietario dell’albero avrebbe dovuto sostenere, se le cose fossero andate diversamente?

Inoltre, quando causiamo danni a terzi, soprattutto se si tratta di danni importanti, quasi sempre dobbiamo affrontare anche un procedimento legale, il cui costo va ad aggiungersi a quello del danno per cui siamo chiamati in causa.

Una corretta pianificazione assicurativa ci permette di trasferire sia il rischio da responsabilità civile che quello da tutela legale ad una compagnia di assicurazioni.

Passaggio generazionale

Un ultimo aspetto su cui mi preme farti riflettere, la cui non gestione o errata gestione potrebbe causare problemi di tipo economico alle persone che ci sono più care, è il passaggio generazionale, ossia il trasferimento del nostro patrimonio alle persone che vogliamo ne dispongano dopo di noi.

Si tratta di un aspetto che va pianificato e che alcuni strumenti assicurativi, ad esempio le polizze vita, possono aiutarti a gestire, soprattutto se presti attenzione a designare in modo chiaro e corretto i beneficiari in caso di decesso dell’assicurato.

Diversamente, al momento della successione, non solo potresti non aver procurato beneficio, in termini di tasse di successione, ai tuoi eredi, ma alcune delle persone che avresti voluto tutelare maggiormente, potrebbero addirittura trovarsi nell’impossibilità di disporre del patrimonio che volevi lasciargli.

Per approfondire i tanti modi in cui possiamo rimanere senza soldi, ti invito a richiedere una copia del mio libro e a prenotare la tua diagnosi dei rischi Futuro Senza Sorprese.